Progetto ROMA

 

“ Le città sorgevano, prosperavano, poi sparivano; gli uomini passavano, si amavano o si scannavano, poi morivano.
In quel deserto, nessuno era niente, né lui né il suo ospite. E tuttavia, fuori di quel deserto, né l’uno né l’altro avrebbe potuto vivere veramente. ”

A. Camus

 

L’esperienza Parigina

Nel 2005, gli attori di diversi squats e collettivi di Parigi e della regione dell’Ile de France si sono ritrovati attorno ad alcuni valori:

– il rispetto di ogni entità, delle sue scelte d’organizzazione e della sua identità. In breve, l’accettazione della singolarità di ognuno (squat, luoghi di creazione, di produzione artistica o culturale, sovvenzionati o no, gruppi informali, collettivi fuori dai muri).
– la libera adesione all’intersquat. Ognuno conserva l’intero controllo del suo ritmo e dei suoi obiettivi
-il rifiuto di ogni dogma, di ogni dominazione e di qualsiasi gerarchia.
Ciò ha permesso di :
mutualizzare le esperienze e le conoscenze (in matiera di diritto, di politica locale o sociale, d’organizzazione) sull’evoluzione di un luogo, dall’occupazione fino all’espulsione;  conoscerci gli uni e gli altri, per essere piu pronti e solidali di fronte alle difficoltà a volte incontrate;
pensare alla creazione di una rete regionale e poi europea per mettere in comune gli obiettivi personali e collettivi d’attori locali, nazionali e sovranazionali.

 

L’apertura europea

Nel 2008, abbiamo realizzato il secondo FOU, Festival delle aperture utili di spazi alternativi di creazione, di vita e di sperimentazione artistica, culturale e sociale (http://festivalfou.blogspot.com/).

 

L’obiettivo di questo festival è di permettere di creare un Festival europeo dei luogi di vita, squats, centri sociali, casa ocupada, e altri collettivi associativi, il 16-17-18 ottobre a Roma. In seguito ad una visita a Roma, è nata l’idea d’organizzare quest’incontro in partenariato con il CSOA Forte Prenestino.

 

Lo scopo di questo incontro è di consolidare una rete europea che avrebbe per obiettivi :

– creare un momento di creazione e di produzione artistica in maniera autogestita (tutti gli artisti autofinanziano la propria partecipazione)
-conoscere e capire i differenti contesti sociali e politici di ogni paese;
-favorire la circolazione delle persone e delle idee;
-pemettere un’armonizzazione, una condivisione e una mutualizzazione degli strumenti contro la crescita irreversibile del nazionalismo e del liberalismo trans-europeo;
-fare emergere delle politiche socio-culturali ascendenti, per permettere alle persone e ai collettivi d’interpellare i poteri in questione perche gli “Stati Uniti d’Europa” non siano una prigione bianca e inumana.

 

 

In un primo momento, l’obiettivo è di metterci in contatto con il massimo di realtà in Europa per:

– spiegare il nostro modo di funzionare;
-proporre ai differenti collettivi, reti, squats,centri sociali…, di partecipare all’organizzazione e all’animazione del prossimo incontro a Roma;
-coinvolgere il massimo di realtà artistiche che vogliano esprimersi durante l’incontro;
-proporre una riflessione attorno a degli assi principali;
-proporre delle risposte chiare alle diverse domande. Perché uno squat (o un’occupazione dei luoghi) una rete locale o nazionale? Internazionale?

 

Questi dati saranno la base della nostra organizzazione per il festival europeo che dovrebbe articolarsi intorno a 4 poli:

-organizzazione di  forum e di dibattiti;
-organizzazione di scene e luoghi di produzione artistici;
-gestione materiale e amministrativa;
-comunicazione prima durante e dopo l’incontro.